Da quando il Senato ha respinto il "Born-Alive Survivors Protection Act", che assicura che i bambini sopravvissuti all'aborto ricevano cure mediche, mi sono ritrovato nella disperazione per la nostra cultura. I sentimenti sono profondi.
La nostra cultura è arrivata al punto in cui non riusciamo a proteggere i più vulnerabili tra noi. E addirittura celebriamo la loro distruzione. Siamo davvero moralmente superiori al paganesimo dell'epoca romana, in cui si praticava "l'esposizione dei neonati", che prevedeva l'abbandono di bambini indesiderati su un cumulo di rifiuti per la morte o la schiavitù?[1]
Michael Egnor ha ragione: L'oscurità sta invadendo la nostra cultura. La cultura della morte ci avvolge rapidamente.
Come osservava l'autore dell'Ecclesiaste, c'è un tempo per ogni cosa, e questo include il pianto e il lutto. È certamente appropriato – e naturale – piangere il nostro fallimento governativo nel proteggere i neonati vitali al di fuori del grembo materno. Se non sei stato colpito da questa oscura tragedia, fermati e lasciati coinvolgere.
Ma come possiamo rispondere in modo biblico senza disperare? Permettimi di offrirti tre spunti di riflessione che mi hanno personalmente aiutato.
1. Pregare.
La Scrittura dice di pregare per ogni cosa. L'apostolo Paolo ci ordina di non essere ansiosi, ma di pregare per ogni cosa, presentando a Dio le nostre richieste. Di conseguenza, Dio custodirà i nostri cuori e ci darà pace. Prega per i nostri leader. Prega per i neonati. Prega per i medici. Prega per le mamme. Prega per la saggezza e la compassione. La nostra prima risposta deve essere quella di guardare verso Dio, rendendoci conto che Lui è più preoccupato di noi e confidando in Lui, a prescindere da quanto le cose sembrino oscure.
2. Ricordare l'impatto positivo.
Quando le cose sembrano buie o lo scoraggiamento bussa alla mia porta, ricordo le volte in cui Dio mi ha usato per fare la differenza. Anni fa, quando insegnavo a tempo pieno alle scuole superiori, una ex studentessa venne a trovarmi un giorno dopo la scuola. Mi raccontò che una sua amica aveva avuto una gravidanza non pianificata al liceo e che aveva convinto la sua amica a non abortire usando il materiale che aveva imparato nella mia classe. Era venuta a parlare con me perché il bambino era appena nato. È stata una delle cose più umili e potenti che qualcuno abbia mai condiviso con me. E non la dimenticherò mai. Quando lo sconforto si insinua, ricorda le volte in cui Dio si è servito di te per avere un impatto positivo sulla vita di qualcuno.
3. Impegnarsi a fare la differenza.
Ogni volta che sento notizie sconfortanti, come la celebrazione dell'infanticidio, cerco di usarle come motivazione per aumentare il mio sforzo e il mio impegno. Le notizie negative possono aiutarci a ricordare perché abbiamo così a cuore la vita. Ci sono modi in cui tutti noi possiamo fare la differenza. Leggere un libro pro-vita e condividerlo con un amico. Scrivere un blog in difesa dei bambini in grembo. Condividere un podcast potente sulla Grazia e la Redenzione dopo l'aborto. Sostenere il centro di risorse per la gravidanza locale. E così via.
Viviamo in tempi sempre più bui. È naturale provare disperazione. Sebbene ci siano molte cose che non possiamo controllare sulla direzione della nostra cultura, possiamo controllare la nostra risposta. Preghiamo, ricordiamo il bene e impegniamoci a fare la differenza.
Se è così, a prescindere dai risultati, Dio sarà contento.
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[1] Vedere Larry Hurtado, Destroyer of the gods (Waco, TX: Baylor University Press, 2016), 144-148.
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Sean McDowell, Ph.D., è professore di Apologetica cristiana alla Biola University, autore di best-seller, oratore popolare e insegnante part-time di scuola superiore. Seguilo su Twitter: @sean_mcdowell, TikTok, Instagram e il suo blog: seanmcdowell.org.
