Original Sin: Its Importance & Fairness
Non a caso, in un sondaggio del 2002, quasi tre quarti degli americani (settantaquattro per cento) hanno rifiutato l’insegnamento del peccato originale.
Dopo tutto, gli americani vogliono sentirsi bene con se stessi. Nathaniel Brandon, considerato da molti il padre del movimento per l’autostima, disse: “L’idea del peccato originale […] è, per sua natura, contraria all’autostima. La nozione stessa di colpevolezza senza volontà o responsabilità è un affronto alla ragione e alla morale”. Il filosofo e storico Ernst Cassirer ha osservato che “il concetto di peccato originale è l’avversario più comune contro cui le varie tendenze della filosofia dell’illuminismo uniscono le loro forze”. Purtroppo, il sondaggio ha anche rivelato che solo il 52% degli evangelici aderisce alla dottrina del peccato originale.
La negazione o l’inesattezza di una dottrina cristiana non solo distorce la nostra comprensione della realtà, ma ha gravi implicazioni per altre dottrine cristiane, e questo è certamente vero per la dottrina del peccato originale. Per esempio, se non c’è stato un “primo Adamo”, che in realtà era un uomo che ha peccato, il parallelo con Gesù che è “l’ultimo Adamo” non ha senso. Allo stesso modo, se non è successo nulla alla natura umana quando Adamo ha peccato, diventa teologicamente inspiegabile che la Scrittura presenti costantemente l’intera umanità come malvagia e quindi meritevole di punizione. Al contrario, una solida visione del peccato umano giustifica il giudizio di Dio, dimostra la pazienza di Dio e rafforza l’importanza del sacrificio di Cristo.
Sebbene i cristiani definiscano il peccato originale in modo diverso, storicamente, per i protestanti, il peccato originale ha due componenti comuni: l’umanità è colpevole del peccato dei suoi primi genitori e l’umanità ha ereditato una natura corrotta, poiché è la riproduzione sessuale dei suoi primi genitori.
Potete leggere il resto dell’articolo che ho scritto online sul sito del Christian Research Journal.