Il Dio dell’AT è lo stesso del NT?

Non mancano le accuse secondo cui la Bibbia ritrae una visione di dèi: il Dio irascibile, lunatico e spesso incostante dell’Antico Testamento e il Dio glorificato, dolce e non giudicante del Nuovo Testamento. È così?
La Bibbia presenta un conflitto tra gli dèi?
Il Dio maligno dell’Antico Testamento e il Dio benevolo del Nuovo Testamento?
Oppure Dio soffre di un disturbo bipolare, il primo malato di mente, con attacchi schizofrenici o una sorta di sdoppiamento della personalità?
Non è proprio così. La Bibbia presenta un Dio che si rivela in entrambi i Testamenti attraverso una rivelazione progressiva. Man mano che la storia si sviluppa, la natura di Dio si cristallizza, illustrando in modo sempre più dettagliato chi è Dio.

Se è vero che nel Nuovo Testamento si può vedere un’immagine più chiara della grazia di Dio, perché la sua grazia definitiva si è realizzata sulla croce, questo non significa che l’Antico Testamento sia privo della benevolenza di Dio verso l’umanità. In tutto l’Antico Testamento, la Bibbia presenta un Dio che cerca senza sosta il suo popolo, anche dopo innumerevoli rifiuti ai suoi avvertimenti di giudizio imminente. Sì, il giudizio arriva, ma arriva dopo aver ignorato i suoi avvertimenti di rivolgersi a lui.

Anche i profeti dell’Antico Testamento, che agiscono contro le nazioni, sono per molti versi messaggeri di misericordia, che avvertono il popolo e gli danno l’opportunità di rimediare. Se non lo fanno, segue il giudizio. Ma lo stesso vale per il grande maestro in cielo, con un ulteriore invito a rimettersi in riga con lui.

Nel Nuovo Testamento, non è che Dio sia moralmente indifferente. Non è una divinità che si avvolge intorno al nostro pollice e il cui unico scopo è quello di soddisfare le nostre pulsioni egocentriche. Non lo è affatto. Non è nemmeno difficile trovare il giudizio di Dio all’opera anche qui. Una rapida lettura di Romani 1-3, la distruzione del tempio da parte di Gesù (Marco 11:15-17) o l’indurimento del cuore delle nazioni ebraiche (Romani 11:11-24) sono alcuni esempi di rilievo. Per non parlare del libro dell’Apocalisse, che delinea il piano di Dio per il periodo di giudizio (Apocalisse 20:11-15) o del fatto che Gesù trattò il tema dell’inferno più che del paradiso. In definitiva, la Bibbia non ritrae un Dio a due teste, ma l’intero canone rivela il quadro più completo di un unico Dio che è giusto e amorevole e, naturalmente, molto di più.

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