La settimana scorsa ho iniziato la mia classe di liceo scrivendo alla lavagna queste parole: “A Dio importa del matrimonio?”. All'inizio gli studenti sembravano pensare che la domanda fosse ovvia: certo che a Dio importa del matrimonio. Ma li ho spinti a difendere la loro intuizione con le Scritture. Ciò che hanno trovato li ha sorpresi.

In primo luogo, la Bibbia inizia e finisce con un matrimonio. All'inizio, Genesi 2:24 descrive come l'uomo lasci suo padre e sua madre e diventi “una sola carne” con sua moglie. La parola moglie indica chiaramente che il contesto è il matrimonio. La Bibbia si conclude anche con le “nozze dell'Agnello”, in cui la Chiesa (la “Sposa”) viene splendidamente presentata a Cristo ("l'Agnello”).

In secondo luogo, il capitolo più lungo della Torah riguarda il matrimonio. Genesi 24 riporta la storia di Isacco e Rebecca. Questi sessantasette versetti descrivono come il servo trova e convince Rebecca ad andare con lui per diventare la moglie di Isacco. Questo capitolo è più lungo di qualsiasi altro nella Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio.

In terzo luogo, i dieci comandamenti danno valore al matrimonio. Il quinto comandamento è il primo che riguarda i rapporti tra esseri umani: “Onora tuo padre e tua madre”. Il settimo comandamento è quello di non commettere adulterio, che era tra una donna e un'altra persona che non fosse il marito. E il decimo comandamento, che consiste nel non desiderare, menziona specificamente “la moglie del prossimo” (Esodo 20:17). Questi tre comandamenti evidenziano indirettamente la natura del matrimonio e la sua importanza per una società civile.

In quarto luogo, Gesù crede che Dio abbia concepito il matrimonio. Alla domanda sul divorzio, Gesù risponde ricordando il disegno originale di Dio per il matrimonio nel Giardino (Matteo 19:3-6). Dopo aver citato Genesi 1:27 e 2:24, Gesù conclude: “Ciò che Dio ha unito, l'uomo non lo separi” (v. 6b). Gesù sostiene che Dio voleva che il matrimonio tra un uomo e una donna fosse per tutta la vita.

In quinto luogo, Dio ha scelto il matrimonio come metafora principale per descrivere il suo amore per la Chiesa. Nell'Antico Testamento, il matrimonio è una metafora che descrive la relazione di Dio con Israele. Dio non ha semplicemente stipulato un contratto legale con Israele, ma ha creato con loro un'alleanza d'amore che viene rappresentata attraverso il matrimonio. Ecco perché l'infedeltà di Israele nei confronti di Dio è spesso paragonata all'adulterio.

Tuttavia, nell'era del Nuovo Testamento, il matrimonio tra marito e moglie serve a raffigurare Cristo e il suo amore per la Chiesa. L'unione di un uomo e di una donna raffigura la più grande unione tra Cristo e i suoi seguaci. L'apostolo Paolo cita Genesi 2:24 e indica che c'è un mistero dietro l'unione matrimoniale:

“ ‘Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due diventeranno una sola carne’. Questo mistero è profondo, e dico che si riferisce a Cristo e alla Chiesa” (Efesini 5:31-32).

Sì, il matrimonio è importante per Dio

Poiché il matrimonio è importante per Dio, dovrebbe esserlo anche per i credenti. Per cominciare, dobbiamo capire bene la natura del matrimonio. Se distorciamo il disegno di Dio per il matrimonio, allora distorciamo i suoi mezzi per rivelare il suo amore per la Chiesa. In secondo luogo, se vogliamo che il mondo comprenda l'amore fedele di Dio, dobbiamo modellare questo amore fedele nei nostri matrimoni.

Il matrimonio è molto importante.

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Sean McDowell, Ph.D. , è professore di Apologetica cristiana alla Biola University, autore di best-seller, oratore popolare e insegnante part-time di scuola superiore. Seguilo su Twitter: @sean_mcdowell, TikTok, Instagram e il suo blog: seanmcdowell.org.