Recentemente ho avuto il privilegio di intervistare un eccellente insegnante di teologia, autore, padre, marito e amico, che è anche uno dei più eminenti avvocati litiganti degli Stati Uniti. Non solo è eccezionale nel difendere i suoi clienti in tribunale, ma difende anche la sua fede cristiana ogni giorno. Mark Lanier è un avvocato litigante e fondatore dello studio legale che porta il suo nome. La rivista U.S. News and World Report's Best Lawyers lo ha inserito per nove anni consecutivi nella lista dei “Migliori avvocati d'America” e nel 2013 lo ha nominato miglior avvocato contenzioso d'America.

Il suo lavoro in tribunale è stato pubblicato sul Wall Street Journal e sul New York Times ed è spesso invitato a partecipare a programmi di informazione come CNBC e Fox Business News. È il fondatore della Lanier Theological Library e insegna teologia avanzata alla Champion Forest Baptist Church di Houston, in Texas, che è anche la mia amatissima chiesa. Le lezioni di Mark sono registrate e disponibili al pubblico su www.biblical-literacy.org e io ho il privilegio di insegnare gran parte del suo materiale in spagnolo, disponibile su www.veritasfidei.org/estudio. Mark è autore dell'eccellente libro Christianity on Trial: A Lawyer Examines The Christian Faith (Il cristianesimo sotto processo: un avvocato esamina la fede cristiana).

Oggigiorno, la disciplina che consiste nel “fornire ragioni” a sostegno della fede cristiana è chiamata apologetica. Si tratta di un ramo della teologia che ha il compito di rispondere alle obiezioni o alle domande relative al cristianesimo, affinché le persone possano comprendere correttamente il messaggio del Vangelo. In questa intervista, Mark risponde a domande relative alla difesa razionale del cristianesimo e ai metodi che utilizza per insegnarlo. Buona lettura!

1. Perché hai deciso di insegnare Apologetica ai tuoi studenti?

ML: Credo che tutti abbiano bisogno di conoscere le ragioni razionali alla base della propria fede. Viviamo in un mondo che lancia granate [politicamente corrette] contro i credenti, insinuando costantemente che la fede in Dio e nella religione cristiana sia solo per gli ignoranti, gli analfabeti o le persone che non vogliono pensare. I credenti devono essere in grado di resistere a queste critiche e rispondere al fine di raggiungere i perduti.

2. Come insegni l'apologetica ai tuoi studenti? (È una domanda di metodologia)

Per me, quasi tutto l'insegnamento è legato all'apologetica. Si potrebbe paragonare al cemento che tiene insieme i mattoni di un edificio. Quindi, mi sembra che quasi tutto ciò che insegno sia legato ai principi dell'apologetica che hanno senso nella mia mente. È facile collegare quasi ogni insegnamento e mostrare come si inserisce nella visione cristiana del mondo, che spiega meglio il mondo e il modo in cui lo vediamo e lo viviamo. Il mio insegnamento apologetico non si concentra sul dibattito tra creazionismo ed evoluzione, o tra terra antica e terra nuova. La mia apologetica è piuttosto presupposizionale. Cerco di spiegare che abbiamo domande importanti che meritano una risposta: perché il bene e il male esistono oggettivamente? Perché credo nell'amore come qualcosa che va oltre una reazione chimica nel cervello? Perché credo che l'essere umano sia più di un mucchio di sostanze chimiche? Che cosa conferisce all'essere umano un valore intrinseco? (Perché non siamo tutti cannibali?) La migliore spiegazione del modo in cui ci comportiamo e del modo in cui funziona il mondo è quella che troviamo nella visione biblica del mondo. È una spiegazione migliore rispetto alle altre alternative. È una visione del mondo coerente con il modo in cui vivono le persone. Non ho ancora incontrato un ateo che riesca a vivere in modo coerente con la propria visione del mondo. Anzi, non ho ancora incontrato nessuno che voglia farlo!

3. Con quale frequenza e in che modo insegni apologetica?

Finisco per fare riferimento all'apologetica in quasi tutte le mie lezioni, semplicemente perché è un tema ricorrente e parte integrante della mia visione del mondo. Quindi, in tutte le mie lezioni, cerco di mostrare come l'insegnamento sia parte di un quadro più ampio.

4. Come motivi i tuoi studenti a interessarsi all'apologetica?

Ho scoperto che la motivazione va di pari passo con ciò che è più importante per loro. Che si tratti di avvicinare una persona cara che sta mettendo in discussione la propria fede o di rispondere ai propri dubbi e alle proprie domande. Le persone sono motivate quando si tratta di qualcosa di significativo o importante per loro.

5. Ti concentri anche sull'educazione dei genitori? Se sì, in che modo?

Assolutamente sì!!! La prossima generazione è sempre la sfida più grande. Soprattutto nell'era di Internet, dove le persone sono esposte a più idee che in passato, dove la conoscenza è ampia ma non profonda. Insegno ai genitori che devono parlare con i propri figli, che devono sapere perché credono e che devono rendere questo argomento un punto serio di conversazione, anche se i figli non lo sollevano da soli.

6. Quali ostacoli hai incontrato nell'insegnamento dell'apologetica? Come li hai superati?

Fortunatamente, non ho ancora incontrato ostacoli di questo tipo.

7. Quali errori hai commesso nell'insegnamento dell'apologetica?

Gli stessi errori che commetto quando insegno qualsiasi altra materia! A volte non sono chiaro. A volte non ho riflettuto abbastanza a fondo. A volte sono stato insensibile nei confronti del punto di vista degli altri.

8. Quali risorse utilizzi quando prepari una lezione incentrata sull'apologetica?

Leggo tutto ciò che mi interessa. Cerco di rispondere alle mie domande. Cerco di interagire con quante più persone e autori possibile. Parte del mio grande “bisogno” quando preparo una lezione è scoprire il punto di vista degli altri e la loro percezione delle mie risposte. È così che mi preparo per insegnare a un pubblico generico con cui non ho avuto interazioni faccia a faccia.

9. Quali sono le domande più importanti che i leader giovanili devono considerare per preparare adeguatamente i propri studenti?

L'anno scorso ho condotto un sondaggio su 45 studenti universitari. Il corso era rivolto a studenti interessati a condividere la propria fede cristiana con gli altri. Si potrebbe pensare che questi ragazzi avessero una fede fortemente radicata, dato che avevano scelto un corso facoltativo per condividerla. Il sondaggio era anonimo. Gli studenti hanno scritto le loro risposte su piccoli fogli di carta, indicando quella che consideravano la sfida più grande per la loro fede cristiana. I risultati sono stati sorprendenti. Il gruppo più numeroso si è concentrato sulla vecchia e familiare domanda: se Dio esiste, perché c'è il male nel mondo?

10. Qual è il focus del tuo insegnamento e quale sequenza segui nel corso dell'anno o in un piano pluriennale?

È sempre tematico e quasi sempre basato su testi. Oltre a questo, varia molto e non posso riassumerlo in una breve risposta.

11. Come integri l'apologetica nel grande piano generale per la formazione dei tuoi studenti?

È sempre nella mia mente, quindi è sempre presente nel mio insegnamento. Solo una volta negli ultimi dieci anni ho tenuto un corso specifico sull'apologetica. Si integra perfettamente con tutto ciò che insegno. In questo modo, riesco a far sì che gli studenti lo integrino nella loro vita quotidiana e nella loro identità. Non è un corso da imparare e poi dimenticare. Le sfide alla fede si presentano ogni giorno. La difesa della fede dovrebbe avvenire allo stesso modo.

“affinché distruggiamo le argomentazioni ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio e rendiamo sottomesso ogni pensiero all'ubbidienza di Cristo”. 2 Corinzi 10:5.