La morte, la sepoltura e la risurrezione di Gesù sono al centro della fede cristiana. Nella sua prima lettera ai Corinzi, Paolo scrive:
“Infatti vi ho prima di tutto trasmesso ciò che ho anch'io ricevuto, e cioè che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che fu sepolto e risuscitò il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e poi ai dodici” (1 Corinzi 15:3-5).
Secondo Paolo, i fatti più importanti della fede cristiana sono che Gesù è morto, è stato sepolto, è risorto e poi è apparso agli uomini. Ma perché Paolo non menziona la tomba vuota? È stata un'invenzione tardiva e leggendaria degli scrittori del Vangelo? Se Paolo fosse stato a conoscenza della tomba vuota, sostengono i critici, probabilmente l'avrebbe menzionata.
Gli studiosi si confrontano da tempo con queste domande. Tuttavia, in un recente articolo pubblicato su New Testament Studies (Cambridge University Press), James Ware fa due osservazioni perspicaci che mettono in discussione queste affermazioni.
Narrazioni e formule confessionali
La prima consiste nell'esaminare da vicino i libri del Nuovo Testamento Luca e Atti (Luca-Atti), entrambi scritti da Luca dopo che Paolo scrisse 1 Corinzi. Luca-Atti è unico in quanto contiene sia una narrazione della risurrezione (Luca 24) sia un riassunto confessionale sulla risurrezione (discorsi negli Atti). È interessante notare che la tomba vuota è menzionata nei racconti di risurrezione del Vangelo di Luca (Luca 24:1-12; 24:23-24), ma non è menzionata nei riassunti confessionali degli Atti. Piuttosto, questi riassunti, come 1 Corinzi 15:3-5, menzionano la morte, la sepoltura, la risurrezione e le apparizioni di Gesù, o talvolta solo la morte e la risurrezione di Gesù (ad esempio, 2:22-32; 3:13-15; 10:36-41).
Ecco la chiave: La tomba vuota è implicita nei riassunti confessionali di tutti gli Atti, anche se non è mai stata affermata esplicitamente. Nel riassumere la proclamazione della prima fede cristiana, Luca ha ritenuto sufficiente menzionare la sepoltura e non la tomba vuota. Ware conclude:
“Questo suggerirebbe che, per l'autore di Luca-Atti, e molto probabilmente anche per i suoi lettori, la tomba vuota aveva la sua giusta collocazione all'interno delle narrazioni dell'evento della risurrezione, ma non era da aspettarsi all'interno di formule più brevi, o anche di riassunti narrativi, riguardanti questo evento".
Formule di credo nella Chiesa primitiva
Il secondo punto che Ware sottolinea è che il modo in cui 1 Corinzi 15:3-5 menziona la morte, la sepoltura, la risurrezione e le apparizioni di Gesù, ma di non menzionare esplicitamente la tomba vuota, la stessa modalità che caratterizza tutte le altre formule di fede primitive. Nessun'altra formula di credo dei primi due secoli di cui siamo a conoscenza menziona la tomba vuota. Si tenga presente che questo avveniva in una cultura in cui i Vangeli canonici erano conosciuti e accolti come autorevoli, e quindi la gente era ben consapevole dei racconti della tomba vuota. Ware conclude:
“Per tutti i cristiani più antichi di cui abbiamo testimonianza, il riferimento alla tomba vuota era limitato alle narrazioni complete dell'evento della risurrezione (come quelle che troviamo nei vangeli canonici), e non era considerato appropriato o atteso all'interno delle formule confessionali riguardanti quell'evento (come quelle che troviamo in 1 Corinzi 15:3-5)”.
Secondo Ware, la menzione della tomba vuota era riservata ai racconti della risurrezione, non ai riassunti del credo. Pertanto, la mancata menzione della tomba vuota da parte di Paolo non deve sorprenderci. Anzi, è quello che dovremmo aspettarci. Le formule di credo, come quella di 1 Corinzi 15:3-5, sono state concepite per menzionare esclusivamente i fatti più importanti, ossia la morte, la sepoltura, la risurrezione e le apparizioni di Gesù.
___________________________________________________________________________________
Sean McDowell, Ph.D., è professore di Apologetica cristiana alla Biola University, autore di best-seller, oratore popolare e insegnante part-time di scuola superiore. Seguilo su Twitter: @sean_mcdowell, TikTok, Instagram e il suo blog: seanmcdowell.org.