La settimana scorsa ho scritto un post sulle tre ragioni per cui non sono ateo. In questo post prenderò una strada diversa: piuttosto che criticare l'ateismo come visione del mondo, parlerò del perché mi piacciono gli atei come persone. Quindi, passo dal parlare dell'idea di ateismo alle persone che lo accolgono.
Non pretendo certo di rappresentare tutti gli atei in questo post. Esiste un'enorme varietà di persone che si considerano atee (in termini di sistemi di credenze e di comportamento), proprio come nel cristianesimo, nell'islam e in molte altre religioni. E ci sono persino dibattiti su ciò che costituisce l'ateismo: è la convinzione che Dio non esiste, o semplicemente la mancanza di fede in Dio? Il mio obiettivo non è quello di entrare in questo tipo di dibattiti, ma semplicemente di riflettere su molti atei che ho incontrato personalmente o tramite le loro pubblicazioni e su ciò che mi piace di loro.
Come apologeti, siamo spesso pronti a criticare l'ateismo come visione del mondo. Ma come sottolineo in A New Kind of Apologist (Un nuovo tipo di Apologeta, ndr), se vogliamo che le persone ascoltino le nostre ragioni riguardo la nostra fede cristiana, dobbiamo trovare un terreno comune con gli altri ed essere anche caritatevoli nei loro confronti come persone. Con queste premesse, ecco tre motivi per cui mi piacciono gli atei:
1. Molti atei si preoccupano per (ciò che credono sia) la verità
In America ci sono molti più cristiani che atei. Di conseguenza, è facile che le persone cresciute con genitori cristiani abbraccino semplicemente le credenze della famiglia senza considerare realmente le alternative. Non c'è nessun costo (almeno in questa nazione) nell'abbracciare le credenze dei propri genitori.
Quando ero studente universitario, ho attraversato un periodo di dubbi significativi. In effetti, senza sapere come avrebbe reagito, dissi a mio padre che non ero nemmeno sicuro di credere che il cristianesimo fosse vero. Sebbene mio padre abbia risposto gentilmente e io abbia finito per trovare buone risposte alle mie domande, ricordo di aver valutato il costo di ciò che avrebbe significato rinnegare le mie radici cristiane. Nonostante, fortunatamente abbia finito per mantenere la mia fede, rispetto ancora i miei amici atei che hanno scelto un percorso diverso. Molti contano i costi e scelgono (ciò che credono sia) la verità piuttosto che la comodità. Anche se penso che l'ateismo sia sbagliato, posso comunque rispettare una persona che prende una decisione sincera basata su ciò che crede sia vero e cerca di vivere di conseguenza.
Certo, conosco alcuni atei che hanno rinnegato le loro radici cristiane per dispetto o per ribellione. Ma di certo non è sempre così. I miei amici atei che si sono allontanati dalla loro fede mi ricordano quanto sia importante seguire la verità, a prescindere dal costo. Le convinzioni sono importanti. E hanno conseguenze.
2. Gli atei mi hanno fatto riflettere profondamente sulla mia visione del mondo
La mia visione del mondo è stata senza dubbio profondamente plasmata e influenzata da grandi scrittori cristiani come Tommaso d’Aquino, Agostino, Jonathan Edwards e anche da pensatori moderni come Alvin Plantinga, Richard Swinburne e N.T. Wright.
Ma altrettanto formativi per me sono gli scrittori atei come Nietzsche, Russell e Camus. Mi hanno costretto a riflettere profondamente sulla mia visione del mondo e a considerare perché credo come credo. In effetti, una parte della mia motivazione a studiare e imparare è venuta dalle sfide che essi hanno posto nei confronti della mia fede: Perché Dio permette il male? C'è vita dopo la morte? La mia fede è una stampella? Più ho studiato per trovare risposte a questo tipo di domande, più la mia fede è cresciuta.
Allo stesso modo, mi piace conversare con i miei amici atei. Tendono a vedere i punti deboli e le vulnerabilità delle mie argomentazioni e mi costringono a chiarire e giustificare ciò in cui credo. A volte ho una buona risposta, ma molte volte devo tornare indietro e studiare ulteriormente per trovare una risposta. Ma a prescindere da ciò, questo tipo di conversazioni sono sempre benefiche e piacevoli.
3. Gli atei sono creati a immagine di Dio
Come cristiano, credo che ogni essere umano – indipendentemente dall'età, dalla razza, dallo status socioeconomico, dall'intelligenza, dalle capacità atletiche e dall'orientamento sessuale – sia portatore dell'imago dei. In altre parole, gli esseri umani hanno una dignità, un valore e un'importanza infiniti in quanto membri della razza umana.
Anche se gli atei non credono in Dio, come cristiano credo che riflettano l'immagine del loro creatore (Genesi 1:17). Di conseguenza, come tutte le persone, sono esseri umani incredibilmente preziosi che Dio ama. E io altrettanto.
Sono grato ai miei amici atei. Sono in disaccordo con loro? Sì. A volte prego per loro? Certamente. Voglio che diventino cristiani? Assolutamente sì! Ma il mio rapporto con loro non dipende dal loro credo. Il mio amore per loro non dipende dalla loro conversione. Anche se non abbracceranno mai Cristo, sono grato per la loro amicizia. Voglio bene agli atei e, se stai leggendo questo articolo come cristiano, spero che anche tu lo faccia.
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Sean McDowell, Ph.D., è professore di Apologetica cristiana alla Biola University, autore di best-seller, oratore popolare e insegnante part-time di scuola superiore. Seguilo su Twitter: @sean_mcdowell, TikTok, Instagram e il suo blog: seanmcdowell.org.