Perché soffriamo per il peccato di Adamo ed Eva, una coppia che ha vissuto tanto tempo fa?

Quanto siamo colpevoli per il loro errore?

È giusto?

Provengo da una famiglia disfunzionale. Purtroppo, ho sofferto per gli errori dei miei genitori. E il motivo per cui soffriamo per il peccato di Adamo ed Eva è lo stesso per cui soffriamo per gli errori dei nostri genitori, ed è lo stesso motivo per cui i nostri figli soffrono per i nostri errori. Adamo ed Eva non erano una coppia qualsiasi isolata da noi. Erano i nostri antenati. Noi discendiamo da loro.

L'uomo è stato creato da Dio in uno stato di perfetta libertà (la libertà necessaria per poter amare, poiché senza libertà non si può amare) e benedizione, ma quando Adamo peccò, l'intera razza umana cadde con lui, diventando degna di morte.

Dio creò l'uomo come creatura libera e gli comandò: «Mangia di tutti gli alberi del giardino, ma non mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male, perché quando ne mangerai, morirai sicuramente». In altre parole, l'uomo era libero di mangiare, divertirsi, correre nudo con l'unico membro del sesso opposto ed era assolutamente perfetto nella razza umana (sì, Dio non è contrario al divertimento e al piacere, anzi, ha inventato il piacere). Dio diede loro la libertà di fare tutto ciò che volevano, purché rispettassero i limiti stabiliti dal Signore.

Adamo era ben consapevole del suo stato di sottomissione a Dio. Dembski afferma:

«Proprio perché una volontà creata appartiene alla creatura, quella creatura, se riflette sufficientemente, può riflettere sul proprio stato di subordinazione e rendersi conto di non essere Dio. Essere una creatura implica dei limiti a cui Dio non è soggetto. Quindi, la domanda che sorge spontanea è: potrebbe essere che il Creatore abbia negato alla creatura una certa libertà che potrebbe giovarle? Adamo ed Eva evidentemente pensavano che la risposta fosse SÌ… In breve, il problema del male inizia quando le creature libere pensano che Dio sia cattivo perché pone loro delle restrizioni.

A questo proposito, Adamo ed Eva pensavano ovviamente che Dio fosse davvero troppo restrittivo e quando decisero di prendere e mangiare il frutto, la loro ribellione divenne realtà. Fu in quel momento che il male divenne realtà, mentre prima era solo una possibilità.

“Il problema del male inizia quando le creature libere pensano che Dio sia cattivo perché pone loro delle restrizioni”.

La natura di Adamo ed Eva cambiò, così come la natura del mondo, poiché Dio maledisse la terra (Genesi 3:17). Da questo evento la natura fu ridotta in schiavitù (Romani 8:21). È difficile immaginare qualsiasi tipo di male naturale che non possa essere derivato dalla caduta (cancro, malattie, pestilenze, muffe, tsunami, ecc.). Poi l'uomo fu espulso dal Paradiso e separato dal potere rigenerante dell'albero della vita, e cominciò a morire. Da allora, assistiamo a funerali.

Forse potresti pensare che non sia giusto soffrire per i peccati dei nostri antenati. Tuttavia, quando Adamo ed Eva si riprodussero, riprodussero anche la loro corruzione, poiché noi siamo la loro riproduzione. La riproduzione sessuale è qualcosa che dovrebbe essere presa sul serio (tuttavia, la nostra società vuole essere sempre più permissiva con la sessualità, con conseguenze disastrose). È interessante notare che, quando Adamo ed Eva peccarono e i loro occhi furono aperti (Genesi 3:7), si fecero delle vesti per coprire i loro organi riproduttivi. Forse sapevano che da quel momento in poi avrebbero riprodotto la loro corruzione!

A differenza degli angeli, i discendenti di Adamo non sono stati creati individualmente, ma per generazione seminale: in modo molto reale siamo tutti “presenti” nei nostri genitori e quando un ovulo e uno spermatozoo si uniscono, viene creato un nuovo essere con la stessa natura fisica e spirituale (in teologia questo è chiamato traduzianesimo) dei suoi genitori, ereditando la loro propensione al male. Questa natura è sempre incline a una perversità inimmaginabile.

Il seme di Adamo merita la morte anche quando è giovane perché il suo frutto è sempre velenoso e perverso, a meno che non sia redento dallo Spirito Santo. Proprio come la natura dello scorpione è incline a mordere, la natura dell'uomo è quella di peccare. Anche se il bambino non avesse “alcuna possibilità” di commettere il male, la sua natura impone che questo sarà alla fine il risultato. Lascia che un piccolo scorpione cresca abbastanza e il suo pungiglione diventerà più lungo. È ciò che detta la sua natura. Dio avvertì anche Adamo che «quando ne mangerai, morirai sicuramente». Dio non ha mai promesso che gli uomini sarebbero morti nel sonno in età avanzata per cause naturali. Questo è il motivo per cui alcuni bambini muoiono giovani.

E così «il peccato è entrato nel mondo attraverso un solo uomo, e la morte attraverso il peccato, e così la morte si è diffusa a tutti gli uomini perché tutti hanno peccato». Non siamo buoni per natura. Siamo stati concepiti nel peccato (Salmo 51:5). L'uomo non può fare a meno di peccare poiché proveniamo dalla stessa vite, anche se veniamo giudicati per i nostri peccati.

L'unico modo per sfuggire alla nostra natura corrotta è ereditare una nuova natura. Dio ha provveduto affinché ciò avvenisse: ha mandato Gesù, il secondo e ultimo Adamo.

Egli ha vinto la tentazione e il peccato e, attraverso la fede in lui, possiamo rinascere e ottenere la natura di Dio: «ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l'autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma sono nati da Dio» (Giovanni 1:12-13). Dio ci sta restituendo il regno che Adamo perse.

Probabilmente siamo le uniche creature ad aver assaporato la corruzione, eppure Dio ci sta dando l'opportunità immeritata di goderlo per sempre! Possiamo scegliere Dio.

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