Il dottor Gary Habermas è probabilmente il più eminente esperto in materia della morte e resurrezione di Gesù. Quando era mio professore alla Biola University, una sua affermazione sul processo di crocifissione mi è rimasta impressa nella memoria. Ecco cosa disse (parafrasando):

Hollywood di solito non ci mostra un resoconto veramente storico di come erano la flagellazione e la crocifissione nel I secolo. L'unico film che, secondo me, si avvicina è La Passione di Cristo di Mel Gibson. La parte in cui Gesù viene flagellato con il flagrum (una frusta con diversi lacci di cuoio impregnati di pezzi di vetro, metallo, pietre o ossa) mi sembra molto accurata. Per quanto riguarda la crocifissione, penso che Mel Gibson non siano riuscito a rendere l'idea.

Il flagrum era progettato per strappare pezzi di pelle e causare un sanguinamento abbondante. Con poche frustate, la pelle si lacerava, esponendo i muscoli sanguinanti. Ancora qualche frustata e i muscoli si trasformavano in polpa sanguinolenta. Ancora qualcuna e si potevano vedere le arterie, le ossa e le vene. In alcuni casi, il flagrum danneggiava le pareti addominali al punto che gli intestini uscivano dal corpo delle vittime. Molti non sopravvivevano a questa terribile tortura. Gesù ha fatto questo per te e per me.

Alla fine, Gesù viene crocifisso.

Vorrei spiegare perché anche gli storici atei accettano il fatto che Gesù sia morto a causa della flagellazione e della crocifissione. Dr. Habermas:

1. Un numero sorprendente di testi attestano la morte di Gesù. Tra questi figurano (a) 1 Corinzi 15:3 e diversi credi antichi molto rispettati, riportati nei Vangeli ma anteriori ad essi; (b) i racconti evangelici; (c) almeno dieci testi non canonici; e (d) diversi riferimenti alla sua morte in testi cristiani non canonici.

2. Molti studi medici concordano sulla causa generale della morte per crocifissione. Le vittime morivano per soffocamento in combinazione con altri fattori quando erano appese alla croce in posizione “bassa”. Rimanere in questa posizione per più di pochi minuti causava il soffocamento della vittima a causa della pressione sui polmoni esercitata dai muscoli intercostali, pettorali e deltoidi.

3. Fonti antiche riportano che occasionalmente veniva dato il “colpo di grazia” alle vittime crocifisse per assicurarne la morte. La lancia che trafisse il costato di Gesù ne è un esempio. Il consenso medico è che la lancia trafisse il suo cuore, assicurandone la morte. A proposito, se Gesù fosse rimasto in vita dopo la perforazione, la lancia avrebbe raggiunto la cavità pleurica e si sarebbe sentito il rumore dell'aria che entrava, fenomeno noto in medicina come pneumotorace. Questo avrebbe allertato i suoi carnefici, che avrebbero dato un altro colpo di grazia.

4. L'analisi dello studioso tedesco (che tra l'altro non era cristiano) David Strauss, più di un secolo fa, è la ragione principale per cui la maggior parte degli studiosi ritiene che Gesù sia effettivamente morto per crocifissione. Se Gesù fosse sfuggito alla morte sulla croce, non si potrebbe spiegare la fede dei suoi discepoli nella sua resurrezione dai morti. Una fede riconosciuta praticamente da tutti gli studiosi. Se Gesù fosse sopravvissuto alla crocifissione, si sarebbe trovato in uno stato di salute fisica terribile: sanguinante, contuso, pallido, zoppicante, sporco e con evidente bisogno di cure mediche. Queste condizioni avrebbero eliminato ogni tipo di speranza o convinzione che Gesù fosse risorto. Certamente, Gesù sarebbe stato vivo, ma non risorto. Un corpo malato come quello di Gesù difficilmente avrebbe potuto essere fonte di ispirazione per avere un corpo risorto, come ripetutamente raccontato nel Nuovo Testamento.

Questo è il motivo per cui pochissimi studiosi mettono in dubbio il fatto che Gesù sia morto sulla croce. Lo studioso ateo John Dominic Crossan afferma:

«Che Gesù sia stato crocifisso è certo quanto qualsiasi altro fatto storico».

Borg (un altro ateo) ritiene che l'esecuzione di Gesù sia

«il fatto più certo riguardo al Gesù storico».

Per noi cristiani, questo evento completa il pagamento del nostro debito nei confronti di Dio. Costituisce la giusta punizione per le azioni malvagie che tu ed io abbiamo commesso. Cosa intendi per azioni malvagie? Considera questo: se hai mai provato odio per «tuo fratello», Gesù dice che sei degno dell'inferno (Matteo 5:22). Hai mai desiderato una donna (o un uomo, nel caso specifico) con desiderio carnale? Allora Gesù dice che sei un adultero. 1 Giovanni 3:15 dice che se odi il tuo fratello, sei un omicida, anche se non hai ucciso nessuno. Se riflettiamo su questo, nessuno di noi ha raggiunto la pubertà senza essere stato adultero e omicida meritevole dell'inferno. Tuttavia, molti, anche cristiani, pensano di essere “brave persone”.

Credo che il grande problema del cristianesimo oggi sia perfettamente riassunto nelle parole di Martyn D. Lloyd Jones.

«Quasi tutti i nostri problemi derivano dal fatto che siamo colpevoli di un doppio fallimento: da un lato non riusciamo a comprendere la profondità del peccato, dall'altro non riusciamo a comprendere la grandezza, l'altezza e la gloria della nostra salvezza».

Fratello e amico, riflettere oggi sulla croce di Cristo è il primo passo per uscire da questo fallimento. Se fossimo state brave persone, Gesù non avrebbe mai versato una sola goccia di sangue.

«Ma Dio dimostra il suo amore nei nostri confronti, perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi» Romani 5:8

Amen!