La scorsa settimana abbiamo festeggiato la maturità dei nostri studenti diplomati alla Talbot School of Theology. Il professor Mike Wilkins, mio amico e collega, ha tenuto un breve discorso sul rimanere fedeli a Gesù dopo il diploma.
I suoi punti sono stati così perspicaci che gli ho chiesto se potessi metterli in evidenza sul mio blog (con piccole modifiche per il mio pubblico). E lui ha accettato! Sebbene questi punti siano rivolti ai diplomati del seminario, sono validi per qualsiasi diplomato cristiano. Il dottor Wilkins li descrive come “motti di vita” che Gesù ha usato per mantenere salda la sua vita. Spero che siano incoraggianti per te come lo sono per me:
1. Prendi la chiamata di Dio sulla tua vita con estrema serietà, ma non prenderti troppo sul serio. Come discepoli di Gesù, abbiamo la sacra missione di fare discepoli tutti i popoli. E questa è una missione seria. Ma non dobbiamo pensare troppo a noi stessi. Dopo tutto, Dio ha parlato anche attraverso un asino (Numeri 22). Se pensiamo troppo a noi stessi, potremmo essere messi da parte.
2. L'arroganza, la presunzione e l'autosufficienza sono tutte contraffazioni della fiducia appropriata. La fiducia appropriata deriva dal riconoscimento di ciò a cui Dio ci ha chiamati e dalla fiducia che Egli ci dia i poteri necessari. Dobbiamo riconoscere che possiamo fare cose di importanza eterna solo grazie alla capacità di Cristo. L'apostolo Paolo ha incoraggiato i credenti a non pensare troppo a sé stessi (Romani 12:3). Dobbiamo proteggere i nostri cuori dall'arroganza e dalla presunzione.
3. Fai attenzione al confronto, perché il confronto tende a derubare l'unicità degli individui. C'è sempre qualcuno che perde quando ci confrontiamo con gli altri. Se pensiamo di essere migliori degli altri, l'altra persona perde. Se abbiamo una bassa immagine di noi stessi rispetto agli altri, allora perdiamo noi. Il confronto è un gioco a perdere. Piuttosto che paragonarci agli altri, gioiamo della nostra unicità e apprezziamo adeguatamente i contributi degli altri.
4. Vivi come se Gesù tornasse stasera, ma pianifica come se non tornasse prima di cento anni. Vivi ogni giorno della tua vita con la convinzione che, se Gesù tornasse saresti trovato fedele. Ma vivi anche nella tensione che siamo chiamati a essere fedeli a lungo termine per trasmettere la fede alla generazione successiva.
5. Quando vieni ferito, fai attenzione a non smettere di amare le persone. Sia intenzionalmente che involontariamente, sarai ferito dagli altri. La domanda non è se, ma quando. È naturale la tentazione di costruire un muro intorno al nostro cuore per proteggerci quando veniamo feriti. Ma quale dovrebbe essere la nostra risposta quando le persone ci feriscono? L'amore. Ci sono certamente momenti in cui lasciare una situazione di abuso, ma non dobbiamo permettere che il nostro cuore si indurisca così da smettere di amare le persone come ha fatto Gesù.
Congratulazioni per il diploma. Ora vai e segui Gesù!
*La preoccupazione che i giovani non rimangano fedeli a Gesù nel “mondo reale” è uno dei motivi per cui J. Warner Wallace e io abbiamo scritto So The Next Generation Will Know (1° maggio 2019). Si tratta di una guida pratica con strategie per gli adulti per trasmettere la loro fede alla prossima generazione. Albert Mohler ha detto che il libro “crea un ponte tra le incerte maree della modernità e le aspettative bibliche per l'insegnamento ai bambini. Fornisce principi utili che aiutano i genitori e anche i pastori di giovani a raggiungere, istruire e plasmare i cuori della prossima generazione”.
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Sean McDowell, Ph.D. , è professore di Apologetica cristiana alla Biola University, autore di best-seller, oratore popolare e insegnante part-time di scuola superiore. Seguilo su Twitter: @sean_mcdowell, TikTok, Instagram e il suo blog: seanmcdowell.org.
