Un Avvertimento per i Cristiani progressisti e la loro teologia
Il professore di teologia Roger Olson ha dedicato la sua vita allo studio della teologia e ha un avvertimento per i cristiani progressisti. Qual è questo avvertimento e perché è così preoccupato? Dai un'occhiata a questa breve intervista e pensa a procurarti una copia del suo nuovo (eccellente) libro Against Liberalism:
SEAN MCDOWELL: Il suo libro è incentrato su un avvertimento per coloro che si considerano cristiani progressisti. Su cosa li mette in guardia?
DR. ROGER OLSON: In tanti anni di insegnamento della teologia cristiana a giovani cresciuti in case e chiese cristiane, ho visto alcuni di loro buttare via il “tesoro” della sana dottrina cristiana con "l'acqua sporca” del fondamentalismo. Oppure hanno subito l'influenza di professori o autori che li hanno convinti che la dottrina cristiana tradizionale, l'ortodossia cristiana di base, è superata e non è una parte essenziale del vero cristianesimo. Alcuni di loro sono attratti dal “cristianesimo progressista” in varia misura, ma spesso riducendo il cristianesimo a un'etica sociale e/o a una formazione spirituale senza un vero contenuto cognitivo. Vedo che si dirigono verso una vera e propria teologia liberale e voglio metterli in guardia da questo, perché, secondo la mia opinione documentata, non è nemmeno cristianesimo. È una religione completamente diversa.
MCDOWELL: Qual è la differenza tra cristianesimo progressista e cristianesimo liberale?
OLSON: Non esiste una tradizione di “cristianesimo progressista” come quella di “cristianesimo liberale”. Nel libro spiego cosa sia il cristianesimo liberale (se è addirittura cristiano) con molti esempi di teologi, pastori e altri che si sono definiti o si definiscono “liberali” dal punto di vista teologico. Il cristianesimo progressista è oggi più spesso un'etichetta usata dal cristianesimo (per lo più) giovanile che si considera “alla moda” e si distacca dalla religione dei genitori e dalle chiese in cui è cresciuto. Sono confusi, soprattutto per quanto riguarda la dottrina cristiana e la sua importanza. Spesso sono attratti dall'idea liberale che i miracoli, ad esempio, non siano mai accaduti realmente, ma che le storie di miracoli nella Bibbia siano solo modi simbolici per esprimere profonde esperienze spirituali interiori, ad esempio una crescente coscienza di Dio. Gradualmente si liberano del contenuto cognitivo del cristianesimo ortodosso e adottano qualcosa che alla fine diventerà la teologia liberale.
La teologia liberale riduce il cristianesimo a esperienze spirituali del tutto compatibili con la modernità naturalistica, modernità (o in alcuni casi postmodernità) priva di miracoli, tra cui la nascita verginale di Gesù Cristo, l'incarnazione, i miracoli di Gesù, persino la risurrezione di Gesù e certamente il suo ritorno sulla terra in futuro. Questi vengono trasformati in simboli che hanno il potere di trasformare, ma non in eventi storici. La teologia liberale demolisce la Bibbia e il cristianesimo – in vari gradi, come mostro nel libro.
MCDOWELL: Qual è la sua esperienza con il cristianesimo liberale?
OLSON: Sono cresciuto in una chiesa pentecostale molto conservatrice e ho frequentato un college biblico. Poi mi sono laureato in un seminario evangelico battista. Durante gli anni del seminario ho letto molta teologia, e alcune di esse erano chiaramente liberali. Sono uscito dal seminario e ho seguito i corsi di un seminario luterano che non si trovava nella stessa città del mio seminario. Uno di questi corsi riguardava la “teologia del processo” e il professore e alcuni degli studenti erano chiaramente liberali dal punto di vista teologico. La teologia del processo è probabilmente la forma più comune di teologia liberale contemporanea in America. I teologi processisti non credono nei miracoli e reinterpretano radicalmente tutto ciò che è presente nel cristianesimo tradizionale, scartando persino l'onnipotenza di Dio.
Sapevo che non faceva per me e questo mi ha spinto a trovare un'alternativa che non fosse fondamentalista. Durante i miei studi di dottorato ho avuto due professori protestanti liberali e sono stato molto “scoraggiato” dalla teologia liberale, anche se erano uomini gentili e buoni insegnanti. Ma ho letto molti teologi liberali, tra cui il “padre” della teologia liberale Friedrich Schleiermacher. Alla fine, mi ritrovai in due chiese liberali, ma le lasciai dopo aver scoperto che erano davvero liberali. Nel corso degli anni di insegnamento ho invitato pastori e teologi liberali nelle mie classi, dove abbiamo cercato di dialogare con loro. Non ha funzionato. Noi evangelici eravamo molto diversi, ad esempio credevamo nei miracoli. Ma alcuni dei miei studenti erano già inclini alla teologia liberale senza arrivare fino in fondo. Spesso si definivano “cristiani progressisti”. Li vedevo su una traiettoria che alla fine li avrebbe portati fuori dal vero cristianesimo e verso un cristianesimo contraffatto, di cui il cristianesimo liberale ne è una forma.
MCDOWELL: Perché pensa che il cristianesimo progressista e liberale sia così attraente per le persone?
OLSON: Vogliono essere moderni o postmoderni e pensano che il cristianesimo tradizionale sia irrimediabilmente bloccato in una visione del mondo premoderna. O semplicemente non si interessano al vero contenuto cognitivo del cristianesimo. Alcuni, molti di loro, sono stati danneggiati da forme estreme di fondamentalismo e si trovano a reagire contro di esso e non sanno che esiste un'alternativa al fondamentalismo e alla teologia liberale.
MCDOWELL: Pensa che il cristianesimo liberale e il cristianesimo progressista stiano prosperando in America e altrove?
OLSON: Sì, un po' inosservati perché i media non ne parlano come del fondamentalismo. La teologia liberale prospera nella maggior parte dei seminari e delle denominazioni dei cosiddetti “protestanti principali”. Questo ha portato a scompensi in quelle denominazioni in passato e sta portando a scompensi all'interno delle stesse denominazioni oggigiorno. La “goccia che fa traboccare il vaso” oggi è la questione dei matrimoni gay. Ma la maggior parte delle persone non si rende conto che le divisioni all'interno di queste denominazioni sono avvenute per molti anni su questioni più profonde come l'ispirazione e l'autorità della Bibbia, i miracoli, la reale incarnazione di Gesù, la sua divinità, la risurrezione corporea, la realtà dell'inferno, ecc. Tutta questa teologia liberale all'interno delle denominazioni e delle istituzioni protestanti principali si sta accumulando verso le divisioni da molti anni, come in passato (dagli anni '20 agli anni '40).
Purtroppo, secondo la mia esperienza, i “cristiani progressisti” che si dirigono verso la teologia liberale vengono tollerati, non corretti, all'interno di alcune chiese e istituzioni evangeliche e conservatrici. Quello che voglio fare con questo libro è 1) spiegare che cos'è veramente la teologia liberale e 2) mettere in guardia le persone contro di essa, dimostrando che non può essere autenticamente cristiana secondo gli standard biblici e storici.
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Sean McDowell, Ph.D. , è professore di Apologetica cristiana alla Biola University, autore di best-seller, oratore popolare e insegnante part-time di scuola superiore. Seguilo su Twitter: @sean_mcdowell, TikTok, Instagram e il suo blog: seanmcdowell.org.
