Molti pensano che non sia corretto che Dio condanni alcune persone a un luogo infernale di dannazione. Dio è amore, e punire eternamente le persone non è proprio in linea con questo, giusto? Allora come può un Dio d’amore mandare le persone all'inferno?
Per cominciare, sarebbe utile capire dove pensiamo che Dio mandi le persone. La maggioranza degli americani crede in un luogo chiamato inferno. Molti lo considerano un luogo di punizione eterna di "fuoco e zolfo", come una camera di tortura infuocata. Ma è proprio questo l'inferno, una sorta di fornace eterna dove le persone vengono torturate per sempre? Che cos'è?
Chiarire le parole della Scrittura
Per comprendere l'insegnamento delle Scritture dobbiamo capire quando le parole sono usate in senso letterale o figurato. Se non lo facciamo, possiamo facilmente fraintendere gli insegnamenti. Gesù si riferiva all'inferno come a un luogo dove c'è il fuoco, che normalmente produce luce (Marco 9:48). Allo stesso tempo, lo ha definito un luogo di "tenebre oscure" (Matteo 22:13). Sembra ragionevole che queste parole siano figurative. Se si attribuisse loro un significato letterale, le tenebre e la luce del fuoco si annullerebbero a vicenda. Gesù usava spesso metafore nei suoi insegnamenti, e in questo caso crediamo che stesse dando un'immagine verbale della natura indescrivibile dell'inferno.
L'inferno è meglio compreso in base a quello che non vi si trova. Paolo lo descrive come un luogo "lontano dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza" (2 Tessalonicesi 1:9). Prova a immaginare un luogo lontano dal Dio delle relazioni. Un luogo senza di lui è un luogo senza relazioni, senza amore, senza gioia, pace, bellezza, soddisfazione, contentezza, accettazione, affetto, appagamento, risate e tutto ciò che chiamiamo buono. Questo sarebbe l'inferno, letteralmente. Un luogo privo di tutto ciò che Dio è, sarebbe un luogo di eterna solitudine, un luogo chiamato inferno. Crediamo che le "tenebre oscure" a cui Gesù si riferisce descrivano questa completa assenza di relazioni. E questa solitudine eterna sarebbe la fonte di un'angoscia indescrivibile.
Allo stesso modo, crediamo che la metafora del fuoco eterno per descrivere l'inferno suggerisca la decomposizione dell'anima. Descrive una disintegrazione senza fine di tutto ciò che di buono c'è in una persona. La verità è che siamo anime viventi che stanno diventando qualcosa. O diventiamo una persona che ama disinteressatamente Dio e gli altri, che è la vera vita, o amiamo egoisticamente noi stessi, che è la vera morte. Il pastore, apologeta e autore Tim Keller ci spiega questo concetto:
Anche in questa vita possiamo vedere il tipo di disintegrazione dell'anima che l'egocentrismo crea. Sappiamo come l'egoismo e l'egocentrismo portino a percepire amarezza, invidia nauseante, ansia paralizzante, pensieri paranoici e le negazioni e distorsioni mentali che li accompagnano. Ora poni la domanda: "E se quando moriamo non finissimo, ma spiritualmente la nostra vita si prolungasse nell'eternità?". L'inferno, quindi, è la traiettoria di un'anima che vive una vita egocentrica e concentrata su sé stessa, che continua per sempre19.
Gesù ci ha avvertito che la vita egocentrica finirebbe in una rovina. “Chi pensa soltanto a salvare la propria vita la perderà; chi invece è pronto a sacrificare la propria vita per me la salverà. Se un uomo riesce a guadagnare anche il mondo intero, ma perde la sua vita o rovina sé stesso, che vantaggio ne ricava?" (Luca 9:24-25, TILC). Una vita egocentrica è simile a quella di un morto vivente.
Il vero desiderio di Dio
L'inferno è quindi un luogo privo di relazioni, che è la solitudine assoluta. L'inferno è un luogo di perpetua disintegrazione dell'anima in un crescente egocentrismo. È difficile immaginare l'angoscia di un luogo simile, l'assoluta solitudine dei morti viventi. Eppure, un Dio d’amore manda le persone in quel luogo?
Le Scritture chiariscono che Dio "non vuole che nessuno sia distrutto, ma vuole che tutti si ravvedano" (2 Pietro 3:9). Egli ama il mondo intero ed è morto perché noi potessimo sperimentare la sua presenza e tutta la gioia e la bontà che ne derivano. Ma non ci obbliga ad amarlo e a vivere una relazione con lui. Quindi, in realtà, Dio non manda le persone all'inferno; esse scelgono liberamente di respingerlo. Non obbliga nessuno ad avere una relazione con lui. E il fatto che abbia dato agli esseri umani la possibilità di scegliere liberamente ha portato a conseguenze che possono essere estremamente negative. Quando le persone scelgono di servire sé stesse anziché servire Dio, alla fine scelgono un luogo privo di relazioni e pieno di sé stesse: un luogo chiamato inferno.
C.S. Lewis ha detto: "Tutti quelli che sono all’inferno lo hanno scelto… La porta dell'inferno è chiusa dall’interno"20. Le persone scelgono di servire sé stesse perché per loro è scomodo servire Dio e gli altri. Il Cielo, dove risiede Dio, è un luogo di adorazione perpetua e di servizio a Lui (vedi, Apocalisse 4). Una persona che ha scelto una vita egocentrica non tollererebbe il Cielo.
L'inferno non è il luogo in cui Dio vorrebbe che qualcuno ci finisse. Non costringerà le persone a sceglierlo al fine di trascorrere un'eternità di gioia insieme a lui. Si offre semplicemente come salvezza da un'eternità senza di lui. "Io sono la risurrezione e la vita", dice Gesù. "Chiunque crede in me, anche se dovesse morire, vivrà. E chiunque vive e crede in me, non morrà mai in eterno. Credi tu questo?»." (Giovanni 11:25-26).
Per una visione biblica più completa dell'inferno, consulta il capitolo 12, "Is Hell a Divine Torture Chamber?” (L’inferno è una Camera di Tortura Divina?, ndr) nel libro Is God Just a Human Invention? (Dio è solo un’Invenzione Umana?, ndr) di Sean McDowell e Jonathan Morrow, Kregel Publications, 2010.
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Questo capitolo è apparso originariamente in 77 FAQ su Dio e la Bibbia di Sean McDowell e Josh McDowell (2012). Utilizzato su autorizzazione della Harvest House Publishers.
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Sean McDowell, Ph.D., è professore di Apologetica cristiana alla Biola University, autore di best-seller, oratore popolare e insegnante part-time di scuola superiore. Seguilo su Twitter: @sean_mcdowell, TikTok, Instagram e il suo blog: seanmcdowell.org.